Pienone che non si vedeva da tempo al Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana che si è celebrato a Roma presso il Teatro dei Servi il 16 giugno 2023. 100 i nuovi Delegati presenti chiamati a esaminare le proposte di modifiche statutarie relative alla composizione del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale. Procedere, poi, alle elezioni della Direzione Nazionale, della Commissione dei Probi Viri, della Commissione delle Garanzie Statutarie, della Commissione Centrale per il Controllo per il tesseramento, la nomina del Comitato di coordinamento per la revisione dello statuto del partito e infine del Segretario Amministrativo.

Gli interventi del Presidente dott. Renato Grassi e della V. Presidente la parlamentare europea on. Francesca Donato sono stati incentrati sulla scadenza del prossimo 6 giugno 2024, giornata di elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

La Democrazia Cristiana dovrà, a quell’appuntamento, presentarsi preparata e potenzialmente idonea a superare la soglia di sbarramento del 4%. L’impegno è quello di iniziare immediatamente a predisporre ogni cosa con operosità e intelligenza.

Una particolare valenza è stata data alla appartenenza della DC nel Partito Popolare Europeo.

La Segreteria politica del Partito ha preferito dare spazio a alcuni interventi in Assemblea, anche per avere il polso della situazione. Si è trattato di riflessioni e proposte che hanno spaziato spesso dalle Alpi alle Piramidi con quel che segue. Alcuni, al contrario, sono stati molto centrati, pertinenti e concreti.

Il v. segretario nazionale, avv. Giampiero Samorì, ha tenuto desta l’attenzione dell’Assemblea prospettando una serie ti proposte assolutamente concrete, pratiche, da attuarsi immediatamente come quella di avviare Assemblee in ogni Provincia fino ad addivenire alla elezione dei rispettivi organismi. Interessante l’idea di predisporre un manifesto politico della DC che incarni, nella temporalità dell’oggi, gli antichi e nobili valori che furono di De Gasperi, Sturzo, ecc. e che si ritengono non negoziabili come la centralità della persona umana, la famiglia formata da un uomo e una donna, la difesa della vita dal suo concepimento al suo naturale tramonto, l’attenzione alle giovani generazioni, l’etica della politica.

Ne è emersa una prospettiva positiva che intende vedere la Democrazia Cristiana avviata verso obiettivi di presenza fatta di incontro e ascolto con la gente, per concretizzare in proposte operative i suggerimenti.

Tutti gli interventi hanno coinvolto i consiglieri nazionali che hanno accolto e condiviso le numerose proposte con scroscianti applausi.

Siamo in attesa di conoscere l’elenco degli eletti quale risultato delle elezioni che si sono svolte alla fine degli interventi in assemblea.

Adesione DC 2024

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Caritas in veritate

La Carità nella verità, di cui Gesù s'è fatto testimone è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell'umanità intera. Il Papa Benedetto XVI ricorda che la carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa. D'altro canto, dato il rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto etico, va coniugata con la verità. E avverte: Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. Lo sviluppo ha bisogno della verità. Senza di essa, afferma il Pontefice, l'agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società. Benedetto XVI si sofferma su due criteri orientativi dell'azione morale che derivano dal principio carità nella verità; la giustizia e il bene comune. Ogni cristiano è chiamato alla carità anche attraverso una via istituzionale che incida nella vita della polis, del vivere sociale.

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