In questo momento difficile per il nostro Paese, la Democrazia Cristiana ritiene doveroso che ogni forza politica, anche non rappresentata in Parlamento, prenda pubblicamente posizione in merito all’incarico conferito dal Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella all’ex Presidente della BCE, prof. Mario Draghi.
Il Capo dello Stato ha ampiamente ed esaustivamente motivato che il conferimento si sia reso necessario in considerazione degli ineludibili impegni e degli adempimenti che il contesto emergenziale sanitario, economico e sociale e le imminenti importanti scadenze che riguardano il perfezionamento delle procedure per i fondi europei del next generation eu, richiedono, onde evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione generale del paese, che una campagna elettorale e i riverberi che su un esecutivo mirato a sbrigare gli affari correnti, potrebbe generare, con il rischio di perdere buona parte dei sostegni finanziari correlati al Recovery fund.
La Democrazia Cristiana registra con vera preoccupazione l’incapacità di questa classe politica di non essere stata in grado, dopo quattro giorni di conclave a Montecitorio, di dare soluzioni serie e responsabili all’Italia, non riuscendo ad aggregarsi attorno a un esecutivo forte e autorevole che l’ampio raggio della grave e drammatica crisi avrebbe richiesto.
Nell’auspicare che un tale esecutivo possa essere legittimato e sostenuto da una ampia adesione di forze politiche per la fase strettamente necessaria per mettere il Paese in una positiva fase di ripartenza e superare il semestre bianco senza l’aggravarsi del quadro già drammatico, la Democrazia Cristiana formula voti che appena dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica il Paese possa essere chiamato a nuove consultazioni elettorali.
Roma, 3 febbraio 2021
Il Segretario Politico
Renato Grassi
Il Segretario Amministrativo
Mauro Carmagnola