Con buona pace degli improvvisati necrofori, la Democrazia Cristiana è un partito vivo e vitale, ricostituito giuridicamente con un provvedimento autorizzativo del Magistrato competente ed ha, oltre a una ampia base di adesioni, una dirigenza nazionale e territoriale legittimata attraverso un congresso nazionale.
La modifica della denominazione della Fondazione già intitolata all'on. Sullo nel logo "Democrazia Cristiana" costituisce soltanto la volontà di evidenziare il riferimento ad uno specifico filone politico-culturale.
Come ha correttamente precisato l'on. Rotondi nel suo intervento introduttivo, la fondazione ha la finalità di promuovere convegni ed iniziative politico-culturali mirate alla formazione di una nuova classe dirigente, con la esclusione di ogni attività partitica ed elettorale.
Nella Fondazione confluiscono la Democrazia Cristiana per le Autonomie di Rotondi e il C.D.U. dell'on. Buttiglione, formazioni politiche peraltro non più attive da molti anni.
Diversa è la questione del simbolo dello "Scudo Crociato", impropriamente associato al C.D.U. dell'on. Buttiglione e illegittimamente depositato per la disponibilità della Fondazione.
Tutto ciò è in netto contrasto con quanto inequivocabilmente ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza N° 25999 del 23.12.2010 ed è foriero di inevitabili contenziosi giudiziari.
Il simbolo dello "Scudo Crociato", in base alla suddetta sentenza, e ai provvedimenti della Magistratura adottati nei vari gradi di giurisdizione, spetta a chi ne ha storicamente la proprietà o la disponibilità ai fini elettorali.
Renato Grassi, Segretario Nazionale DC