Cari amici,
sono amareggiato dalla piega che stanno prendendo i rapporti interni tra i dirigenti della DC. Dopo aver celebrato, con grandi sforzi, il XIX Congresso nazionale, con esiti unitari, anche se con qualche "mal di pancia" di Gianni Fontana e dei suoi sostenitori, a partire dalla mancata soddisfazione di un'attesa, quella di una nomina a Segretario amministrativo, è cominciata una guerra interna che approfitta anche di un ricorso alla magistratura per chiedere di tornare indietro, a prima del Congresso. Alcune note sulle lettere trasmesse:
1. Non basta chiamare "mozione d'ordine" una mozione perché sia veramente una mozione d'ordine. Spetta al Presidente della riunione giudicare se sia o non sia mozione d'ordine. Quella di Cugliari presentata nell'ultima riunione della Direzione era tutt'altro che mozione d'ordine e non c'era diritto alcuno a che fosse inserita all'odg;
2. Leggo di organi regionali e provinciali della DC lombarda; non mi consta che si sia deciso di costituirli; mi consta solo che ai consiglieri nazionali si è dato l'incarico di stimolare il tesseramento raccordandosi tra loro; che organi sono quelli lombardi? Leggo poi di quote tesseramento trattenute e da versare. che ricordi l'iban per il pagamento delle quote era nazionale, non regionale; chi ha autorizzato una procedura diversa da quella spprovata dagli organi?
3. Non si capisce se sia scontato che l'eventuale nullità di un'assemblea pre-congressuale di una provincia debba comportare anche la nullità dell'intero Congresso nazionale, con necessità di approvare un altro Regolamento. Tra la nullità di un'assemblea pre-congressuale e la nullità del Congresso nazionale vi sono varaibili intervenienti come "la prova di resistenza" e la qualità di soci dei ricorrenti. Occorre una seria analisi giuridica del problema. Ho scritto anche a Luciani le mie valutazioni al riguardo, in risposta a una sua missiva che andava nella direzione di Cugliari. Il 19 marzo ci sarà udienza in Tribunale sul primo ricorso Cerenza: si vedrà l'esito e poi si deciderà.
4. Non so se ricordo male, ma la costituzione di una minoranza con quote di rappresentanza negli organi esigeva la presentazione di una lista e di una candidatura concorrente al Congresso, cosa non avvenuta. Altra cosa coinvolgere il suo "gruppo" (che brutto parlare in questi termini!), ma non sono in grado di sapere se c'è stata un'esclusione pregiudiziale. In ogni caso delude il fatto che come i polli di Renzo ci si accapigli per quote e incarichi, quando l'unica cosa che conta è far riprendere attività alla Democrazia Cristiana, pena la morte definitiva.
Esprimo solidarietà a Renato Grassi per le ingiuste accuse e per la fatica che continua a fare per la realizzazione del comune progetto.
Cordiali saluti
Renzo Gubert