La Democrazia Cristiana, partito dei cattolici democratici e cristiano sociali italiani, valuta con forte preoccupazione il degrado politico istituzionale che sta vivendo l’Italia con comportamenti e atti di governo al limite della costituzionalità.

Un governo espressione del peggior trasformismo politico della storia repubblicana ha varato con modalità gravi e del tutto inconsuete, privando il Parlamento di ogni possibilità di discussione, il bilancio dello Stato. Un bilancio che produrrà un pesante attacco alla condizione di vita dei pensionati, delle imprese e dei ceti medi produttivi italiani.

Tutti i democratici cristiani sono invitati ad aderire alle manifestazioni di protesta che pensionati, sindacati, imprenditori e forze sociali e culturali organizzeranno nei prossimi giorni contro il governo. La DC intende tornare a essere il partito di riferimento dei ceti medi e delle classi popolari oggi privi di rappresentanza politica.

La DC, coerentemente con la sua migliore tradizione politica e culturale ispirata dalla dottrina sociale cristiana, propone come obiettivo della sua proposta, il primato della persona e dei corpi intermedi e i principi di sussidiarietà e solidarietà costantemente stravolti dalle scelte del governo M5S-Lega e intende concorrere alla costruzione di un’alternativa democratica e popolare con le forze politiche disponibili a partire dalle prossime elezioni europee.

Il tesseramento al partito aperto alle più ampie e rappresentative adesioni e la celebrazione unitaria di tutti i democratici cristiani e i popolari italiani, il 18 Gennaio 2019, dell’”Appello ai Liberi e Forti” di don Luigi Sturzo sono le ulteriori tappe di un progetto che il partito mette in campo per riproporre al Paese una nuova speranza.

Dalla segreteria nazionale DC

Roma 30 Dicembre 2018

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Fratelli tutti

Fraternità e amicizia sociale sono le vie indicate dal Santo Padre Francesco per costruire un mondo migliore, più giusto e pacifico, con l’impegno di tutti: popolo e istituzioni. Ribadito con forza il no alla guerra e alla globalizzazione dell’indifferenza. Il Papa la definisce una “Enciclica sociale” che mira a promuovere un’aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale. A partire dalla comune appartenenza alla famiglia umana, dal riconoscerci fratelli perché figli di un unico Creatore, tutti sulla stessa barca e dunque bisognosi di prendere coscienza che in un mondo globalizzato e interconnesso ci si può salvare solo insieme. Ovviamente la fraternità è da promuovere non solo a parole, ma nei fatti. Fatti che si concretizzano nella “politica migliore”, quella non sottomessa agli interessi della finanza, ma al servizio del bene comune, in grado di porre al centro la dignità di ogni essere umano e di assicurare il lavoro a tutti, affinché ciascuno possa sviluppare le proprie capacità. Al contempo, Papa Francesco sottolinea che un mondo più giusto si raggiunge promuovendo la pace, che non è soltanto assenza di guerra, ma una vera e propria opera “artigianale” che coinvolge tutti.

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